Travaglio in acqua

 

PER IL TRAVAGLIO IN ACQUA NON SERVE ASSOLUTAMENTE LA PRENOTAZIONE
Al momento del ricovero si confermano i criteri per poter effettuare il parto in vasca.
Sono consigliate ciabatte e accappatoio

Il parto in acqua è una pratica innovativa pensata per diminuire i dolori legati al parto, dalla fase del travaglio alla fase espulsiva vera e propria. L’acqua è un elemento dalle mille risorse e ,in travaglio, il contatto con essa costituisce un grande aiuto per la donna e il bambino in quanto:

È UN OTTIMO ANTIDOLORIFICO NATURALE

L’acqua, agisce sui recettori del dolore, saturandoli, e stimola la produzione delle endorfine (ormoni naturali contro il dolore). In questo modo, l’impulso del dolore arriva al cervello della mamma in modo molto affievolito.

METTE IN CONNESSIONE LA MADRE E IL BAMBINO

L’ambiente acquatico è il mondo del bambino prima della sua nascita. Immergersi nell’acqua, durante il travaglio, aiuta la madre a comunicare con il suo bambino e ad entrare in stretta connessione con lui.

AVVOLGE LA MADRE

L’acqua si comporta come un caldo abbraccio; la mamma e il bambino si sentono, così, accolti e protetti dal mondo esterno.

AMMORBIDISCE I TESSUTI

Avvolgendo il corpo, l’acqua protegge i suoi tessuti, li rende più elastici e limita, di conseguenza, i danni che possono subire, particolarmente nella regione del perineo e della vagina.

FAVORISCE IL RILASSAMENTO

Riduce la sensazione del peso corporeo e la pressione sulle articolazioni.

DISTENDE I MUSCOLI

Agisce sul tessuto muscolare, aiutandolo a distendersi e a riposarsi tra le contrazioni.

L’utilità dell’acqua come antidolorifico è ben nota e, da qualche anno, è stata riconosciuta anche dalla letteratura internazionale attraverso alcuni studi svolti. La Linea Guida del NICE (National Institute for Clinical Excellence) raccomanda fortemente l’uso dell’acqua in travaglio, come antidolorifico naturale. Presso l’AOUSUN è attiva una sala parto con vasca in cui la donna che lo desidera e lo ha scelto può travagliare. La scelta di travagliare in acqua non può essere fatta in corso di travaglio ma deve essere precedentemente programmata, e la donna deve aver firmato, al di fuori del travaglio, lo specifico consenso informato.

Il parto in acqua si può fare a patto di avere avuto una gravidanza a basso rischio e di avere un travaglio fisiologico, Al momento del travaglio la gestante viene accompagnata in vasca. Di solito si entra in acqua quando la cervice è dilatata di almeno 4-5 cm, anche se si può entrare anche prima. L'ostetrica e il ginecologo sono sempre con la donna, per controllare il battito cardiaco del bambino, della mamma, e la temperatura dell'acqua. Una volta entrata in acqua il sanitario potrebbe anche chiedere alla donna di uscirne per diversi motivi, per poi rientrare dopo. Si può anche lasciare la vasca spontaneamente: non vi è nessun obbligo ad andare fino in fondo .La priorità è sempre il benessere e la comodità della donna, per quanto possibile.