PER IL TRAVAGLIO IN ACQUA NON SERVE ASSOLUTAMENTE LA PRENOTAZIONE
Al momento del ricovero si confermano i criteri per poter effettuare il parto in vasca.
Sono consigliate ciabatte e accappatoio
Il parto in acqua è una pratica innovativa pensata per diminuire i dolori legati al parto, dalla fase del travaglio alla fase espulsiva vera e propria. L’acqua è un elemento dalle mille risorse e ,in travaglio, il contatto con essa costituisce un grande aiuto per la donna e il bambino in quanto:
È UN OTTIMO ANTIDOLORIFICO NATURALE
METTE IN CONNESSIONE LA MADRE E IL BAMBINO
AVVOLGE LA MADRE
AMMORBIDISCE I TESSUTI
FAVORISCE IL RILASSAMENTO
DISTENDE I MUSCOLI
L’utilità dell’acqua come antidolorifico è ben nota e, da qualche anno, è stata riconosciuta anche dalla letteratura internazionale attraverso alcuni studi svolti. La Linea Guida del NICE (National Institute for Clinical Excellence) raccomanda fortemente l’uso dell’acqua in travaglio, come antidolorifico naturale. Presso l’AOUSUN è attiva una sala parto con vasca in cui la donna che lo desidera e lo ha scelto può travagliare. La scelta di travagliare in acqua non può essere fatta in corso di travaglio ma deve essere precedentemente programmata, e la donna deve aver firmato, al di fuori del travaglio, lo specifico consenso informato.
Il parto in acqua si può fare a patto di avere avuto una gravidanza a basso rischio e di avere un travaglio fisiologico, Al momento del travaglio la gestante viene accompagnata in vasca. Di solito si entra in acqua quando la cervice è dilatata di almeno 4-5 cm, anche se si può entrare anche prima. L'ostetrica e il ginecologo sono sempre con la donna, per controllare il battito cardiaco del bambino, della mamma, e la temperatura dell'acqua. Una volta entrata in acqua il sanitario potrebbe anche chiedere alla donna di uscirne per diversi motivi, per poi rientrare dopo. Si può anche lasciare la vasca spontaneamente: non vi è nessun obbligo ad andare fino in fondo .La priorità è sempre il benessere e la comodità della donna, per quanto possibile.